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Premio di Ricerca

"Valeria Silvia Mellace" 2012

Il vincitore e la sua ricerca

 

 

 

 

Marco Erpetti

Nato a Lodi nel 1982, consegue nel 2006 la laurea triennale in "Antichità Classiche e Orientali" (indirizzo storico) presso l'Università degli Studi di Pavia, dove, sin da subito, sviluppa interesse per l'epigrafia latina. La tesi, dal titolo "Auxilia Brixiana. Gli ausiliari di Brescia romana e del suo territorio nella documentazione epigrafica", vuole sottolineare il ruolo sociale dell'arruolamento nelle truppe ausiliarie, che consentì a personaggi peregrini di acquisire la cittadinanza romana e, a volte, di intraprendere interessanti carriere municipali. Nel 2009 si laurea in Archeologia Classica con la tesi "Are sepolcrali figurate del Museo Gregoriano Profano ex Lateranense". L'obiettivo era analizzare l'interazione fra titulus e imagonell'autorappresentazione funeraria su una selezione di monumenti sepolcrali delle raccolte Vaticane. I principali risultati di questo lavoro sono stati editi nell'articolo Nuove osservazioni su alcune are sepolcrali del Museo Gregoriano Profano ex Lateranense, in BMonMusPont XXVII, 2010, pp. 177-210: da un lato si sono apportate alcune migliorie al catalogo del Museo Gregoriano Profano ex Lateranense, dall'altro si è chiarita la provenienza di alcuni manufatti dal medesimo contesto, ovvero il terzo miglio della via Prenestina, presso la cosiddetta Villa dei Gordiani. L'indagine sul contesto archeologico della Prenestina porta, dal 2009, ad una collaborazione con i reparti di Epigrafia e di Archeologia Classica dei Musei Vaticani e ad alcune pubblicazioni: «PCO o PCQ?» Rilettura e nuova provenienza di CIL XIV, 457, in Epigraphica LXXIII, 1-2, 2011, pp. 343-351;  Due tituli ricomposti dagli scavi di Lorenzo Fortunati nel 1861 a Tor Sapienza (CIL VI, 18876 e 21624), in BMonMusPont XXX, 2012, c.d.s. É prevista una collaborazione anche in un progetto di più ampio respiro sulle evidenze archeologiche della via Prenestina. I suoi interessi riguardano l'epigrafia, la topografia, la museologia, lo studio dell'onomastica romana.

 

 

 

Aree sepolcrali nei pressi di Villa Gordiani:
scavi di Lorenzo Fortunati (1861-62)
 
Premessa

Il progetto di ricerca presentato per l'edizione 2012 del premio "Silvia Mellace" verte sullo studio delle iscrizioni con indicazione di pedatura rinvenute da Lorenzo Fortunati nel 1861-62 nei pressi della cosiddetta Villa dei Gordiani, al III miglio della via Prenestina. All'epoca del Fortunati, l'area era compresa nella Tenuta di Tor Sapienza, di proprietà del principe Camillo Massimo, e nella Tenuta di Acqua Bollicante e Tor de' Schiavi, di proprietà del principe Filippo Del Drago. Dal 17 marzo al 19 giugno 1861 il Fortunati intraprese una prima campagna di scavo che consentì di individuare un complesso sepolcrale ai lati della via Prenestina, dirimpetto a Villa Gordiani; una seconda campagna ebbe luogo dal 23 dicembre 1861 al 12 maggio 1862. Vennero riportate alla luce circa 150 iscrizioni, alcuni mosaici e busti di privati. La maggior parte dei materiali epigrafici, dapprima al Museo Lateranense, si trovano ora ai Musei Vaticani.

 

Problematiche

Allo stato attuale il sito presenta una totale trasformazione che non lascia traccia visibile delle strutture scavate dal Fortunati, le cui indicazioni non sono sempre utili ai fini della ricostruzione topografica. Infatti i resti della necropoli si trovano sotto il piano stradale e le campagne di scavo più recenti non ne forniscono adeguata documentazione. Le indagini più vaste finora svolte nella zona, rimaste inedite, sono quelle compiute tra il 1953 e il 1963, che tuttavia si sono concentrate nell'area della Villa. L’unico dato certo invece è dato dalle esplorazioni della Soprintendenza Archeologica di Roma avvenute alla fine degli anni Novanta, che hanno permesso di individuare diversi complessi sepolcrali (cfr. A. Buccellato, Acquisizioni recenti nel territorio del compendio dei Gordiani e della VI Circoscrizione, in BCom CI, 2000, pp. 345-353).

 

Obiettivi

Il progetto di ricerca, che vuole utilizzare l'epigrafia come strumento di indagine topografica, si pone i seguenti obiettivi:

  • Recupero della documentazione archivistica sugli scavi di Lorenzo Fortunati sulla via Prenestina, conservata soprattutto presso l'Archivio di Stato di Roma;

  • Ricostruzione, seppur parziale, della topografia del sito attraverso lo studio della documentazione archivistica e della cartografia antica;

  • analisi delle iscrizioni contenenti indicazioni di pedatura e loro contestualizzazione topografica nell'ambito degli scavi del Fortunati;

  • studio dei testi, con particolare attenzione all'onomastica dei defunti, in modo da poter tracciare un quadro socio-economico della necropoli.

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