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Premio di Ricerca

"Valeria Silvia Mellace" 2014

Il vincitore e la sua ricerca

 

 

 

 

Mariele Valci

Nasce a Roma il 30 aprile 1989 e si laurea nel 2011 in Storia e conservazione del patrimonio artistico e archeologico all’Università di Roma Tre, con una tesi dal titolo: Il Survey di Colle Rotondo (Anzio, Rm): i materiali di età pre-romana e le tecniche intensive di ricognizione di superficie (rel. Prof. Alessandro Guidi). Questo lavoro le permette di approfondire le sue conoscenze sulle metodologie di indagine preliminare, grazie all’elaborazione dei dati raccolti nel 2009 presso il sito archeologico di Colle Rotondo. All’Università di Roma Tre frequenta poi il corso di laurea magistrale in Scienze dell’archeologia e metodologie della ricerca storico-archeologica; grazie a ricerche seminariali, attività di tirocinio e scavi archeologici di ambito preistorico, classico e medievale svolti sia in Italia che all’estero, ha l’opportunità di vivere due anni appassionanti che si concludono, nel 2013, con una tesi in numismatica medievale, dal titolo: Un ripostiglio di provisini del Senato Romano custodito presso i Musei Capitolini (rell. Proff.ssa Maria Cristina Molinari e Prof. Riccardo Santangeli Valenzani). Il lavoro si incentra sull’analisi di un ripostiglio inedito, rinvenuto a Roma negli anni Settanta del XIX secolo e composto da 438 monete. Questo studio, al momento in corso di stampa (Alcune osservazioni su un ripostiglio di XIV secolo conservato nel Medagliere Capitolino, in Bull. della Comm. Arch. Com. e A hoard of Roman denari provisini preserved in the Capitoline Museum, Rome in Num. Chron.), le permette di avvicinarsi a produzioni monetarie estremamente diffuse in Italia centrale nel corso del Basso Medioevo, ma di cui molti aspetti sono ancora tutti da chiarire. Dal 2013 collabora con i Musei Capitolini, conducendo attività di catalogazione e analisi del materiale numismatico medievale ivi custodito.

 

 

 

Per una  comprensione della circolazione e produzione monetaria a Roma tra i secoli XII e XIV.  Il contributo dell’epigrafia 
 
 
1. Premessa

La città di Roma rappresenta un complesso palinsesto di paesaggi stratificati, che ha iniziato a prendere forma nel corso dell’Età del Ferro e che ancora continua a crescere e ad articolarsi, come ogni città che vive. Tra gli innumerevoli paesaggi sovrappostisi nel tempo, quello medievale ha subìto trasformazioni tanto profonde da risultare oggi appena percepibile: solo poche torri, spesso assorbite da strutture abitative successive, e diverse chiese, quasi tutte radicalmente modificate in età barocca. Tale insufficienza di attestazioni archeologiche si affianca poi alla carenza di fonti scritte, di cui per Roma si inizia a disporre consistentemente solo a partire dalla metà del XIV secolo.

La presente ricerca intende dunque concentrarsi sull’analisi della monetazione circolante in città tra i secoli XII e XIV, e sfruttare tale studio come nuovo percorso di indagine per una migliore comprensione delle dinamiche economiche e politiche che colsero Roma nell’età dei comuni. L’analisi sarà rivolta in particolare al denaro provisino dei Conti di Champagne, capillarmente diffuso in Italia centrale nel XII secolo, e al denaro provisino del Senato Romano, prima moneta coniata dalla zecca comunale di Roma come diretta imitazione del denaro francese, e rimasta in circolazione per oltre due secoli (ovvero dal 1184  al 1404). Uno studio sistematico delle evoluzioni iconografiche ed epigrafiche subìte in particolare dal provisino del Senato Romano durante il lungo periodo della sua emissione, non risulta essere ancora stato condotto; eppure, i dati che un simile studio fornirebbe, integrati con quanto deducibile dalle poche fonti letterarie e d’archivio disponibili, certamente apporterebbero nuovi, interessanti stimoli ed aiuterebbero a comprendere meglio una fase ancora poco nota della storia di Roma.

La presente ricerca si propone di affrontare questo argomento d’indagine, con l’intento di contribuire sia ad una più sistematica descrizione della circolazione monetaria nella Roma comunale, che ad una migliore comprensione del vero ruolo rivestito dalla moneta nella società romana del periodo. Di riflesso, si propone anche di contribuire all’analisi del ruolo giocato dalla città, tra i secoli XII e XIV, nei circuiti commerciali di scala nazionale, come europea.

 

2. Metodologia e obiettivi

 

2.1 La catalogazione del materiale

In prima istanza, la ricerca si propone di realizzare una schedatura sia dei provisini di Champagne che dei provisini del Senato Romano ancora inediti, rinvenuti a Roma ed oggi custoditi presso i Musei Capitolini.  Per ciascun esemplare considerato, verrà realizzata una scheda in formato elettronico, corredata dalle riproduzioni fotografiche sia di dritto che di rovescio. Tutti i dati raccolti e in questo modo organizzati saranno inseriti in un database consultabile on-line, sul sito internet: www.museicapitolini.net.

 

2.2 L’integrazione del materiale inedito raccolto con i dati numismatici noti

Si procederà integrando i dati inediti catalogati con le informazioni desumibili dall’esame dei provisini di Champagne e dei provisini del Senato Romano custoditi presso alcuni dei principali centri di conservazione per queste due emissioni: il Museo Nazionale Romano di Roma ed il Fitzwilliam Museum di Cambridge.

 

2.3 L’integrazione del dato numismatico con le fonti epigrafiche

Nel corso della sua produzione, il denaro provisino del Senato Romano ha subìto evidenti cambiamenti, riguardanti soprattutto le leggende di dritto e rovescio (nello specifico: modalità di abbreviazione, scelte di modulo e scelte di tratteggio). I dati raccolti nel corso delle prime due fasi della ricerca permetteranno dunque in questa terza fase la realizzazione di una tipologia delle leggende riscontrate. I diversi tipi di leggenda individuati verranno quindi confrontati con testimonianze scrittorie di altra natura, provenienti dal medesimo contesto del denaro provisino del Senato (la Roma basso-medievale) e per le quali è talvolta possibile riconoscere orizzonti cronologici relativamente circoscritti, quando non puntuali. Il confronto con testimonianze epigrafiche di cronologia nota renderà la proposta tipologica elaborata per le leggende del provisino del Senato un utile strumento di cronologia relativa, necessario per una più solida ed argomentata proposta ricostruttiva delle evoluzioni seguite nel tempo dall’emissione.

 

2.4 L’analisi della simbologia

L’indagine intende infine concentrarsi sull’analisi di quei simboli che, nel denaro provisino romano come in quello francese, risultano disposti secondo diverse combinazioni attorno alla croce patente. Infatti, tali combinazioni non sono mai state analizzate approfonditamente ed il loro significato è ancora da comprendere.

 

In ultima istanza, con tale ricerca si vorrebbe invitare a guardare alla fonte numismatica come ad una strada percorribile davvero per chi, con occhio interdisciplinare, intende cooperare alla ricostruzione di un momento storico che per Roma è stato cruciale. Un momento storico al quale solo ora, finalmente, gli studi si stanno rivolgendo con sempre maggiore interesse.

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