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Monte dei Cocci

 

Alto 54 metri e con una circonferenza di 1 chilometro, il monte è formato da testae, cocci, in prevalenza frammenti di anfore usate per il trasporto delle merci, sistematicamente scaricati e accumulati con ogni probabilità tra il periodo augusteo e la metà del III sec. d.C. secondo quanto stabilito dagli ultimi studi.

 

A questi si debbono anche importanti osservazioni sulla natura e le modalità degli scarichi, risultati finora composti soprattutto da pezzi di anfore olearie della Betica (odierna Andalusia) e della Bizacena (Africa), nonché la valida spiegazione data sulla presenza di calce sui cocci che, destinata ad eliminare gli inconvenienti causati dalla decomposizione dell'olio, ha rappresentato anche un ottimo elemento di coesione e di stabilità per il monte attraverso il tempo.

 

Un accumulo di tale entità ed altezza fu reso possibile dalla presenza di una prima rampa e di due stradelle percorse dai carri ricolmi di cocci e di anfore frammentarie, molte delle quali conservano il marchio di fabbrica impresso su una delle anse, mentre altre presentano i tituli picti, note scritte a pennello o a calamo con il nome dell'esportatore, indicazioni sul contenuto, i controlli eseguiti durante il viaggio, la data consolare.

 

Pertanto il monte a tutt'oggi si configura come fonte storico-documentaria di prima mano sullo sviluppo economico dell'impero romano, sulle relazioni commerciali tra Capitale e province, nonché sulle abitudini alimentari nell'antichità.

 

 

 

Informazioni pratiche e calendario

 

Prenotazione obbligatoria: Segreteria DAT associazioneculturaledat@gmail.com - entro 3 giorni prima della visita

Tariffa: visita guidata 8 euro; biglietto d'ingresso 4 euro

Non sono previste riduzioni o esenzioni  per la visita guidata

Per il biglietto di ingresso verranno applicate le riduzioni ed esenzioni previste dalla normativa vigente nel comune di Roma

Appuntamento: Via Zabaglia, all'angolo con Via Galvani

Durata della visita: 1 ora circa

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